Pubblichiamo oggi la prima intervista esclusiva di TokyoNoise del 2024! Questa volta abbiamo scelto un artista e content creator italiano che lavora a stretto contatto con il mondo della musica giapponese: stiamo parlando di Haru, fondatore di All Might Studio, compositore e produttore di pezzi J-Pop e J-Rock, e parte del duo di J-Pop Connect!
All Might Studio: Facebook, X, Instagram, Youtube
TokyoNoise: Cominciamo dalle basi: sei un compositore specializzato in musica J-Pop e J-Rock. Da dov’è nata questa passione per la composizione musicale? Come mai hai deciso di focalizzarti sul mondo giapponese?
Haru: Ciao a tutti! Sono Haru compositore e fonico specializzato in J-Pop/J-Rock e BGM. Il mio studio si chiama ALL MIGHT STUDIO ed è lì che nasce la magia!
Messe da parte le presentazioni parto con il ringraziarvi per questa bella occasione. *sorride*
This time is really the #PortfolioDay 🎧✨
— All Might Studio – Composer/Mix (@AllMight_Studio) January 10, 2024
Hi I’m Haru, Composer specialized in J-Pop/J-Rock and BGM
I Worked for many Idols, Vsingers and Vtubers like:
Phoebe, Phase Connect, Shoujy, Project Constellation, Kuupi, Chichi and many more!
Do you like this Songs? Let me know 👇🏻 pic.twitter.com/5LQDtzNfiC
Se dovessi immaginare l’esatto momento in cui è nata la mia passione per la composizione forse lo troverei intorno ai miei 17 anni, quando cominciai le prime lezioni di chitarra. Premetto che non provengo da una famiglia di musicisti, anzi; la musica, per quanto fosse un fuoco acceso in me, non era mai stata presa in considerazione, né avevo avvertito nessun impulso verso essa prima di allora.
Quando iniziai a studiare chitarra qualcosa scattò in me, come se avessi intuito che suonare non fosse solo “emettere delle note secondo un tempo prestabilito”, ma più che altro una lingua, come può essere l’italiano che sto parlando.
Quindi la mia passione è nata in uno dei momenti più noiosi del percorso di un musicista: mentre sei a lezione di chitarra, hahahahah. *ride*
Per quanto riguarda il focalizzarmi sulla musica prettamente di stampo nipponico, anche in questo caso è avvenuta un po’ per caso, tipo un’illuminazione.
Da anni seguivo già gli anime, dei quali sono sempre stato un assiduo spettatore, e avevo sempre trovato qualcosa di particolare nelle musiche che ascoltavo, specialmente le sigle o i temi caratteristici di un dato personaggio.
Mi resi conto che mi piacevano e che trovavo delle similitudini con le musiche che ascoltavo nei JRPG che tanto amavo come “Final Fantasy”, “Chrono Trigger”, “Fire Emblem”, ecc.
Quindi dissi a me stesso: “Perché queste musiche mi piacciono così tanto?”
Dato il mio percorso pregresso nello studio dell’armonia in una scuola di musica della Centro Yamaha, decisi quindi da solo di studiare centinaia di partiture originali di brani J-Pop, J-Rock, BGM ed altro per comprenderne la natura.
Il tutto culminò in quello che è poi stato il rilascio del mio libro di armonia sul J-Pop chiamato “La Progressione dei Sogni”.
I’m sure. J-Pop and J-music in general have another approach to harmony and make this kind of song for a western artist it’s hard. I spent one year to make an harmony book on J-Pop: “la progressione dei sogni” if you search a very J-Pop song I can do it for you. #JMusic pic.twitter.com/3VX4pvsMwL
— All Might Studio – Composer/Mix (@AllMight_Studio) February 1, 2022
Sei inoltre specializzato nella creazione di musica BGM, ossia di background music, la musica di sottofondo. Puoi spiegarci i processi creativi dietro questo tipo di musica? Come ti prepari alla composizione di BGM e come funziona l’intero processo?
La creazione di una BGM è un processo molto meticoloso, perché contiene in esso una serie di condizioni da rispettare che sfidano a trovare la soluzione migliore per far funzionare il tutto.
Il primo ostacolo da superare è la “circolarità”. Una BGM per antonomasia è una musica che, soprattutto nei videogame, viene fatta ripetere ad libitum fin quando si è in un dato luogo o in un dato momento del gioco, quindi deve essere interessante da sentire, ma non deve distrarre. Non deve nemmeno essere noiosa, perché l’ascolterai anche per ore.
Nel contesto del Vtubing è praticamente lo stesso, quindi mi segno una serie di punti che dovrò rispettare, come ad esempio:
- Qual è il tema del personaggio o del luogo che devo rappresentare? Ad esempio un personaggio viene dal lontano nord oppure da un isola caraibica?
- Qual è la storia (LORE) del personaggio?
- Quali sono i suoi colori predominanti?
Fatto ciò posso cominciare a buttare giù un ipotetico tema, che dovrà seguire alcuni parametri della “buona composizione” come la “domanda/risposta”, l’utilizzo di determinati accordi per creare delle aspettative (accordi tensivi) ed altre innumerevoli tecniche a cui non vi sottoporrò! ride
Dal 2020 hai iniziato a collaborare in maniera regolare con artisti italiani, internazionali e giapponesi. Ti sei dedicato molto, per esempio, al progetto Shoujy. Ce ne puoi parlare?
Assolutamente sì! Il progetto Shoujy è uno dei progetti più innovativi che esistono in Italia e, a detta di alcuni, addirittura in tutta Europa. È il primo progetto a voler fondere in maniera bilanciata il progressive metal e il visual kei.
Lo stile prende ispirazione da un lato dai capisaldi del genere, come Dream Theater, Haken o gli italiani DGM, cogliendone la complessità ritmica, i fraseggi, alcuni approcci arrangiativi, e dall’altro il visual Kei di aristi come The GazettE, Aiolin, L’Arc~en~Ciel, ecc., raccogliendo da loro aspetti stilistici presenti nella J-Music, l’utilizzo di alcuni espedienti armonici, l’approccio vocale e l’emotività.
Il progetto ha all’attivo 3 brani inediti; l’ultimo di questi è “Surudoi Egao”, registrato insieme al chitarrista progressive Italiano Myki di Bono, che ormai è parte integrante del progetto. Essendo Myki di Bono un forte estimatore del progressive, ci ha aiutato a inquadrare meglio alcune sfumature del genere, integrandole perfettamente con il sound del progetto. La voce grossa, bluesy e dalle note vibranti di Shoujy aveva bisogno di un suono di chitarra che in certi aspetti la supportasse e che quindi fosse giusto.
Attualmente siamo agli step finali di un nuovo brano che uscirà a brevissimo e che verrà annunciato a tutti sulle piattaforme social. *sorride*
Quando collabori con altri artisti, come la utaite Phoebe, qual è il tuo metodo di lavoro? Come crei musica per gli altri?
Come per le BGM, anche un progetto artistico di una utaite o un idol può avere un tema. Il primo approccio rimane quindi molto simile a quello spiegato prima, ma presenta alcune differenze sull’arrangiamento e sulla quantità di lavoro che va messo in conto.
Organizzare una canzone, per quanto possa sembrare ai neofiti un processo tutto sommato semplice, è in realtà una catena di montaggio identica a quella che puoi trovare nelle grandi aziende, in cui è presenta una figura specifica o una macchina specifica per ogni step da effettuare.
Essendo legato al concetto di “melodia canticchiabile”, parto sempre dallo scrivere prima la melodia, supportandola da un’armonia già ben delineata, ma in una presentazione semplice. Successivamente passo all’analisi del cliente, per comprendere se la direzione presa sia quella giusta. Una volta che strofa e ritornello (le parti più importanti) della canzone sono delineati allora passerò a quello che è l’arrangiamento, che è lo step che di per sé occupa più tempo. Lì sceglierò che strumenti utilizzare, come assegnare i ruoli a essi associati, quale ritmo dovranno fare in modo da creare degli intrecci sonori e soprattutto come possono supportare le voce senza interferire.
Questo è un lavoro certosino e a volte mi sento davvero una sorta di monaco amanuense che passa le notti a trascrivere libri millenari. *ride + palm face*
Hai collaborato con tantissimi progetti per la musica BGM. Puoi descriverci alcune di queste collaborazioni e che cosa ti hanno insegnato nella tua carriera?
Le BGM sono un servizio molto richiesto. Questo perché le Vtuber presenti sul mercato sono davvero tantissime e inoltre ognuna di esse presenta tante sfumature che una sola BGM non può coprire. Le renderebbe bidimensionali… *cala il gelo nella stanza*
Ok, questa era bruttina.
Tornando a noi: una bella esperienza che ricordo con piacere è stata la stesura delle BGM per Harizono Erisu, una Vtuber che trae ispirazione da Sonic e dal mondo della corsa. Per lei ho creato una musica che potesse ricordare le vecchie atmosfere di giochi iconici, come quelli del riccio blu. Inoltre vivendo anche in Giappone è stato bello per me poter assaggiare le terre del sol levante che purtroppo non ho ancora visitato. *faccia triste*
I am going to sleep but i wanna leave you with THIS NICE SURPRISE!💚
— Harizono Erisu🦔🏁ERICHUS (@harizonoerisu) March 3, 2023
I hope this will make you wanna dance~ 🏁
Oyachus! ✨ https://t.co/FBbsg3pMzh
Hai un profilo molto attivo su X e Instagram, su cui condividi le tue avventure e le ultime novità. Hai inoltre iniziato un nuovo progetto su Youtube che descrive il “fenomeno J-Pop” nella sua storia. Come ti senti nei panni del content creator?
Bella domanda! Nonostante la mia grande disponibilità a parlare, in fin dei conti non sono la persona più “social” che conosco, sono spesso chiuso nel mio studio e tempo fa non amavo mostrarmi in schermo, non lo trovavo piacevole. Però grazie alle live su Twitch ho scoperto un lato di me che non conoscevo, un lato molto solare e che ama “presentare e presentarsi”. Ho quindi deciso di raccontare tutto ciò che avevo scoperto e che sto imparando sui social.
Sono onesto: ho ancora da lavorare su questo aspetto perché vorrei fare almeno il triplo in più di quello che faccio adesso, ma sto settando la mia mente e soprattutto le mie giornate perché questo accada. Molti di noi pensano di non poter raggiungere certi obbiettivi, ma in questi anni ho capito che il limite più grande te lo dai da solo. Superate tutte le credenze che ti limitano, potrai raggiungere quello che vuoi!
Qualche anno fa eri attivo anche su Twitch! Cosa ti ricordi di quel periodo? Hai pensato di tornare a fare delle live?
Ho un bel ricordo di quel periodo perché mi ha permesso di scoprire un lato diverso di me. Il percorso di live con J-Pop Connect (duo basato sulla cultura giapponese) è stato bello. Purtroppo, colpa della nostra inesperienza, io e lo speaker radiofonico Raffo-Kun, abbiamo probabilmente dato di più di quello che serviva e non abbiamo saputo intercettare il target esatto.
Questo non ci ha permesso di arrivare come volevamo su Twitch, nonostante abbiamo portato ospiti importanti, anche dal Giappone, raccontato del mondo Vtuber ed in generale trattato temi che in quel periodo Twitch non offriva. Attualmente ci siamo spostati sui social come Instagram e lì l’approccio è diverso.
Mi chiedi se torneremo assiduamente? Beh… vedremo in base al pubblico italiano; forse all’epoca era ancora poco su Twitch? Non saprei rispondere, ma ho tutto sommato un bel ricordo.
Ci puoi parlare del pubblico che segue la tua musica? Che rapporto hai con il pubblico italiano, quello internazionale e quello giapponese?
Sembra una coincidenza, ma ho anticipato il discorso pubblico nella domanda precedente. *ride*
Allora, senza fare distinguo che possano sembrare una sorta di esclamazioni da weaboo, voglio dire che il pubblico italiano e quello estero, in generale, sono molto diversi. Diverso lo è ancora di più quello giapponese.
Parlando del pubblico italiano direi che penso sia quello, attualmente, meno aperto alla scoperta e anche meno preparato in generale a gestire fenomeni lontani da certi parametri comuni.
Con questo però non voglio dire che sia un pubblico cattivo, perché non è un aspetto consapevole, ma è una conseguenza purtroppo di una cattiva comunicazione che i media italiani hanno avuto nei riguardi della musica.
Mettendo da parte gli aspetti negativi, il pubblico che mi segue, anche italiano, è molto affettuoso e ama il mio percorso.
Probabilmente la tipologia di pubblico che cerco è quello che abbia nei confronti della musica un approccio simile al mio, un po’ ingenuo, quel brividino della scoperta che avvertivi da ragazzino quando aprivi il tuo primo CD! Ecco, il mio pubblico è quello che quando facevi partire un gioco della Playstation stavi in ansia prima che apparisse la schermata, quella dopo il suono di SYNTH che presenta la scritta “PLAYSTATION”. Ecco, chi ha i brividi in quegli istanti è probabile che ami anche la mia musica.
Parliamo del futuro: come ti organizzi nel preparare progetti futuri e nel chiedere e ricevere richieste di nuove collaborazioni?
Attualmente sono in una fase di organizzazione totale. Essendo lo studio, ma in particolare la mia figura, in rapida ascesa devo dire di sentirmi un pelo impreparato a come dover gestire quello, che di sicuro, arriverà grazie al mio impegno. Quindi se devo dirti come mi organizzo ti dico solo che preparo le mie giornate in modo da ritagliare sempre uno spazio da dedicare al networking con futuri artisti che collaboreranno con me, con altri compositori americani ed alcune band sparse nel mondo.
Questa mia disponibilità mi permette di stare sul pezzo ed evitare lungaggini che spesso sono il primo motivo di procrastinazione. Il classico “ok lo faccio dopo” che poi diventa domani e poi diventa mai. *ride*
Ci puoi fare delle anticipazioni sui prossimi progetti che pubblicherai?
Alcuni di questi progetti non posso rivelarli a causa di clausole che devo rispettare sull’integrità del segreto su un progetto musicale, ma posso assicurarti che uno di questi prevede una canzone per alcuni personaggi importanti. *sgrana gli occhi*
Tra i progetti di cui ti posso anticipare qualcosa, ci sono di certo il nuovo singolo di Shoujy in lavorazione e un duetto canoro scritto da me che prevedrà l’unione di due artiste. Una di queste sarà Shiroku, idol europea con sede in Germania che ha all’attivo già diversi lavori sotto etichetta discografica giapponese.
Altri progetti sono tre singoli in uscita per maggio, alcune cover in uscita nel prossimo mese, e altre collaborazioni che sto ancora vagliando. Inoltre ho intenzione di portare avanti il mio canale Youtube e dargli quindi un’immagine di info-tainment dove puoi imparare tante nozioni sulla J-Music!
Con questo credo di aver risposto a tutto quello a cui potevo rispondere, ma, hey! Non è mica finita qui: questo è solo l’inizio del mio viaggio musicale, scopriamolo insieme!