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A voi la nostra seconda intervista del 2021: il protagonista è Kai, leader del suo progetto da solista Esprit D’Air.
Esprit D’Air: sito ufficiale, Facebook, Twitter, Instagram, Youtube
TokyoNoise intervista Kai degli Esprit D’Air: l’importanza della musica eterea nella vita
TN: Hai recentemente pubblicato un nuovo singolo digitale intitolato “Glaciers”. Puoi raccontarci un aneddoto riguardante la produzione della canzone?
Kai: Il ritornello era originariamente destinato per un’altra canzone che ho scritto. Ricordavo questa melodia nella mia testa e dopo averne completato la musica, convenni che questa melodia si addicesse meglio a “Glaciers” che all’altra canzone. L’altra canzone è “Rebirth”!
Quest’anno avete pubblicato diverse canzoni: “Leviathan”, “Nebulae”, la cover “Kurenai” e “Glaciers”. Tra queste quattro, qual è stata la più difficile da creare e quale ti ha colpito di più?
Direi che ognuna di loro ha offerto delle sfide. Escludendo la cover, ho arrangiato e composto ogni parte. “Leviathan” ha tanti livelli ed elementi, il che l’ha resa molto divertente.
Anche la nostra cover di “Kurenai” è stata difficile perché è una canzone così famosa dei leggendari X JAPAN, quindi volevo che fosse il più potente possibile!
Pure “Glaciers” è stata molto interessante visto che volevo fare qualcosa di decisamente diverso rispetto alle altre canzoni pubblicate fino a quel momento. Ero molto nervoso soprattutto riguardo il rilascio di “Glaciers”, ma quando l’ho fatta sentire ai miei sponsor ho avuto una sorprendente risposta positiva, perciò ero sollevato. Ero nervoso poiché è così diversa dalla musica che ho prodotto finora.
Quando pensiamo agli Esprit D’air ci vengono in mente generi musicali come il gothic metal, il power metal e/o l’electronicore. Vi rivedete in ciò? Quale stile ha veramente ispirato la band?
Questa è una domanda difficile. Questi generi sono quelli che le persone usano per descriverci, ma non credo che rientriamo in uno stile specifico. La mia ispirazione comprende più generi, tuttavia non penso che facciamo musica power metal in particolare. Il mio genere musicale preferito è il metal americano e inglese degli anni ’80, ma la mia musica non lo rispecchia per niente.
Quando compongo musica, mi piace progredire da ciò che esiste già nel mondo del rock e del metal. Non copierei mai un’altra band e credo che sia per questo che le persone hanno difficoltà nel compararci con altri gruppi.
Voglio essere me stesso e voglio che alla gente piaccia la mia musica per il fatto che io sono me stesso e non un clone di un’altra band; altrimenti sarei sempre la “seconda band preferita” di qualcuno.
Sappiamo che la band ha base a Londra. Il posto in cui si svolgono le vostre attività influisce sulla produzione della vostra musica?
Assolutamente. Londra è un posto veramente interessante, non solo ricca della propria cultura ma anche di quelle altrui. Ho incontrato tante persone di origini diverse e trovo ciò decisamente stimolante. Ho sicuramente imparato tanto dall’incontrare persone che condividono prospettive diverse, non solo nella loro arte e creatività, ma anche nella vita.
Quindi sì, penso che essere qui influisce tanto.
La musica è la tua passione e lo sappiamo dalle decisioni che prendi e dalle interviste che rilasci. Potresti raccontarci del momento in cui hai deciso che questa sarebbe stata la tua carriera?
Non ero bravo in niente a scuola. Venivo bullizzato tantissimo e bocciai anche musica. Questo mi portò a una profonda depressione a un’età giovanissima. Non avevo nessun amico e quelli che avevo non volevano uscire con me. La mia vita cambiò con la scoperta della band heavy metal Iron Miden quando avevo 14 anni. Mi invogliò a cominciare a suonare la chitarra.
Mia madre comprò la mia prima chitarra. Cominciai a saltare la scuola e suonavo per dieci ore al giorno, ogni giorno. Mio padre era arrabbiatissimo perché non andavo a scuola. Per la prima volta nella mia vita, mi sentivo felice. Non ottenni buoni voti ma avevo finalmente trovato qualcosa in cui ero bravo. Finché ciò non avvenne, pensavo di essere un ragazzo inutile.
La musica mi ha veramente salvato ed è per questo che la amo così tanto.
Qual è la differenza tra produrre musica per te stesso come solista e produrre musica per gli Esprit D’Air?
In breve, non c’è alcuna differenza perché considero gli Esprit D’Air come il mio progetto solista. In realtà, compongo e scrivo ogni cosa ora. Nel 2016, ho riformato la band come progetto solista. Da allora, creo tutta la musica. Abbiamo finto che fosse una band completa perché credevo che un progetto da solista non fosse bello, ma ora mi sta entusiasmando e sono orgoglioso di chiamarlo progetto solista.
C’è un artista che ti ha influenzato maggiormente?
Spesso questo sorprende molte persone. Crescendo, ascoltavo tantissimo glam metal e cominciai a truccarmi giovanissimo quando ascoltavo band come i Mötley Crüe, i Poison e i Cinderella. Non è stato il visual kei a farmi interessare al makeup, tuttavia vedere che le band giapponesi come gli X JAPAN e i DEAD END facevano le stesse cose mi ha fatto sentire a mio agio.
Musicalmente, ascolto tantissima gothic rock, post-punk, metal degli anni ’80, post-rock e classica contemporanea. Il mio sound non rispecchia le mie band preferite, ma penso piuttosto che mi ispiro a ognuno degli artisti che ascolto in qualsiasi maniera.
Potresti dirci qualcosa sulle nuove canzoni che pubblicherete nei prossimi mesi?
La prossima verrà annunciata molto presto e sarà speciale. Sto anche parlando coi miei amici in Giappone per una collaborazione, la stiamo ancora organizzando. Credo che le persone debbano aspettarsi qualcosa di diverso per ogni pubblicazione. Non mi piace essere prevedibile!
Alla fine di quest’anno verrà pubblicato l’album “Oceans”. Com’è nato il concept di questo disco?
Il mio ultimissimo album, “Constellations”, aveva un concept sullo spazio. “Oceans” avrà ovviamente un concept nautico. Per dirla semplicemente, entrambi questi concept sono ampi e vasti e mi piace sempre “esplorarli” nella mia scrittura e nelle mie composizioni. Ci sono ancora tante cose che non capisco sullo spazio e sugli oceani e, beh, ci sono ancora tante cose da esplorare come artista musicale. Inoltre, mi piace avere un tema etereo per la mia musica. Voglio che la gente pensi di trovarsi in un mondo diverso quando ascoltano musica, perciò avere queste sfumature e atmosfere aiutano molto.
Per favore, lascia un messaggio ai tuoi fan!
Siete fortissimi! Grazie per la lettura. Il vostro supporto significa molto per me e per i lettori italiani: spero di potermi esibire in Italia un giorno!
Exclusive Interview by TokyoNoise
English version
TokyoNoise interviews Kai of Esprit D’Air: the Importance of Ethereal Music in Life
Here’s our second exclusive interview of 2021: the staff of TokyoNoise talked with Kai, leader of Esprit D’Air!
Esprit D’Air: official site, Facebook, Twitter, Instagram, Youtube
TN: You have recently released a new digital single called “Glaciers”. Could you tell us an anecdote about the production of the song?
Kai: The chorus melody was originally intended for another song I wrote. I remembered this melody in my head and after completing the music, I felt this melody fit ‘Glaciers’ more than the other song. That other song was ‘Rebirth’!
This year you have already released several songs: “Leviathan”, “Nebulae”, the cover “Kurenai” and “Glaciers”. Among these four, which one was the most difficult to produce and which one left a strong impression on you?
I’d say each one had its own challenges. Apart from the cover, I arranged and composed all the parts. ‘Leviathan’ had a lot of layers and elements to it, which made it very fun.
Our cover of ‘Kurenai’ was also very challenging because it is such a big song by the legendary X JAPAN, so I wanted to make it sound as powerful as possible!
‘Glaciers’ as well was very interesting because I wanted to do something very different to all the releases so far. I was really nervous about releasing ‘Glaciers’ specifically, but when I showed it to my patrons first, I had a really surprisingly positive response, so I was relieved. I was nervous because it is so different in the other music I have produced so far.
When we think of Esprit D’Air we think of related music genres like Gothic Metal, Power Metal and/or electronicore. Do you think your sound is related to those? What genre has really inspired your band?
This is a difficult question. Those genres are what people have described us, but I don’t think we fit into one specific style. My inspiration encompasses many genres, but I don’t think we do power metal music, particularly. My favorite music is American and British metal from the 80s, but my music doesn’t really reflect that at all.
When I compose music, I like to evolve from what is already created in the world of rock and metal music. I would never want to copy another band, and I think that is why people find it hard to compare us to other bands.
I want to be myself, and I want people to like my music for me being myself and not a clone of another band, otherwise, I would always be someone’s ‘second favorite band’.
We know that the band is based on London. Does the place of your activities influence the creation of your music?
Definitely. London is a very interesting place rich in not just its own culture but in others too. I have met many people from different backgrounds, and I find that so inspiring. I have definitely learned from meeting people who give different perspectives not just in their art and creativity, but also in life.
So yes, I think being here now does have a strong influence.
Music is your passion and we know it from the choices you make and the interviews that you do. Could you tell us about the moment in which you decided that your career would be based on music?
I wasn’t good at anything in school. I was bullied a lot, and I even failed music. This led me into deep depression even at a young age. I didn’t even have any friends, and those I did have didn’t want to hang out with me. My life changed when I discovered the heavy metal band Iron Maiden when I was 14 years old. It made me want to start playing guitar.
My mom bought me my first guitar. I started skipping school and I played for ten hours a day, every day. My dad was so angry with me because I didn’t go to school. For the first time in my life, I felt happy. I didn’t get any good grades but I finally found something I was good at. Until that happened, I thought I was a useless kid.
Music truly saved me and that is why I love it so much.
What is the difference between creating music for yourself as a solo artist and creating music for Esprit D’Air?
In short, there isn’t a difference really because I consider Esprit D’Air as my solo project. In reality, I compose and write everything now. In 2016, I reformed the band as my solo project. Since then, I have been creating all the music. We kind of pretended that it was a full band because I thought a solo project isn’t very cool, but now, I am warming up to it and proud to call it a solo project.
Is there an artist that influenced you the most?
This often surprises many people. Growing up, I listened to a lot of glam metal, and I started wearing makeup at a young age while listening to bands like Mötley Crüe, Poison and Cinderella. It wasn’t visual kei that got me into makeup, but seeing Japanese bands like X JAPAN, and DEAD END do the same thing, it made me feel comfortable doing it myself too.
Musically, I listen to a lot of music like gothic rock, post-punk, 80s metal, post-rock, and contemporary classical. I don’t sound like my favorite bands at all, but rather, I think I take influence from each and every artist I do listen to in whatever small way.
Could you tell us something about the new songs that will be released in the next months?
The next one will be announced very soon and it will be a very special one. I am also talking to my friends in Japan about a collaboration, but we are still in the talking stage about it. I think people should expect something different each time with each release. I never like to be predictable!
At the end of this year, the album “Oceans” should be released. How did you come up with the concept behind the album?
My last album, Constellations had an outer space theme. Oceans will obviously have a nautical theme. Simply put, both of these concepts are huge and vast, and I always like to ‘explore’ in my writing and compositions. There’s still a lot of things I don’t understand about both space and the oceans, and well, there are a lot of things I have yet to explore as a music artist. I also like to have a very ethereal theme to my music. I like people to feel that they are in a different world when they listen to music, so having these connotations and atmosphere really helps.
Please, leave a message to your fans!
You rock! Thanks for reading. Your support means a lot to me and to the Italian readers, we hope to perform for you in Italy one day!