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Ecco a voi la nostra prima intervista esclusiva del 2021 e terza in totale: lo staff di TokyoNoise è riuscito a intervistare la cantante e cantautrice UKICO!
L’artista di origini francesi e giapponesi ha condiviso i dettagli della sua ultima trilogia e ha svelato le sue attività future.
Buona lettura!
UKICO: sito ufficiale, Facebook, Twitter, Instagram, Youtube
TokyoNoise intervista UKICO: l’arte della creazione
Puoi dirci come e perché hai deciso di diventare una cantante, una cantautrice e una produttrice? Cosa (o chi) ti ha influenzato di più nel prendere questa decisione?
UKICO: Ho sempre voluto cantare. Fin da bambina, creavo spettacoli per i miei nonni cantando canzoni della Disney.
Ma crescendo non ho mai avuto il coraggio di perseguire una carriera artistica. Inoltre, ero insicura riguardo la mia voce.
Dopo la morte della mia nonna francese, ebbi l’ispirazione di scrivere un poema. Non avevo mai scritto nulla né ero mai stata ispirata, tuttavia sentii di essere colpita da qualcosa quella notte.
Quando mio padre (quindi suo figlio) lesse il poema, si mise a piangere; ciò mi fece realizzare che forse avrei potuto trasmettere le mie emozioni con le parole… E vidi la possibilità di una carriera, scrivendo le mie stesse canzoni e testi…
Produrre venne dopo, quando mi trasferii a New York. Per caso, mi imbattei in una giornata di porte aperte a una scuola di ingegneria acustica e dopo quella visita me ne innamorai. Dovevo iscrivermi. Una volta imparata l’arte di registrare e di mixing, cominciai anche a produrre.
Nelle tue canzoni recenti canti per la maggior parte in inglese, ma hai vissuto in Francia e ora le tue attività su basano in Giappone. Quante lingue parli? Il fatto di sapere tante lingue ti aiuta con la musica?
Parlo quattro lingue; il francese è la mia lingua madre e parlo giapponese, inglese e un po’ di spagnolo.
Ho deciso di scrivere la maggior parte delle mie canzoni in inglese perché mi piace come si adatta alle mie melodie; è una lingua molto melodica e mi piace anche il fatto che posso giocare facilmente con le parole.
Tuttavia, sto progettando di scrivere canzoni in francese, in futuro.
Ho una canzone tradotta in giapponese che dovrebbe essere inclusa nel mio nuovo album, il quale uscirà nel marzo del 2021. Non mi metterei nemmeno a provare a scrivere in giapponese da sola visto che è solo la mia seconda lingua e penso che ci voglia un alto livello di competenza.
Il tuo stile è molto particolare: la tua voce e la tua musica si uniscono incredibilmente e ti concentri anche sull’aspetto visivo e sull’estetica. Potresti descrivere il tuo processo creativo? Come scrivi le canzoni? Come ti vengono le idee sui concept visivi dei tuoi video e delle tue immagini?
Grazie mille! Visto che ho iniziano il mio percorso musicale studiando ingegneria acustica a New York, mi sono appassionata all’idea di creare un’atmosfera con delle strutture e dei suoni attraverso il mixing. Non pensavo che il mixing fosse un processo così creativo e una parte così essenziale dello scrivere canzoni. Ho rivisitato la bellezza dei suoni trip hop, Massive Attack, Portishead…
Per la maggior parte, come scrivo musica ora è basato sul trovare dei suoni, delle strutture campionate e creare un’atmosfera, muovendomi lentamente e misteriosamente verso una traccia, strutturandola in una canzone, scrivendo melodie prima e le parole poi… A volte mi vengono in mente le parole prima oppure una poesia…
Più che canzoni, voglio creare un universo in cui le persone possono immergersi. Cosa c’è di più importante delle storie e degli effetti visivi?
Adoro le storie e trasmettere i miei messaggi infusi specialmente della mia consapevolezza spirituale. Questa è la principale forza creativa che potete trovare nei miei effetti estetici, nei miei video musicali e nei concerti dal vivo.
Hai recentemente pubblicato una trilogia sugli dei Izanami e Izanagi. Puoi dirci come ti è venuta l’idea e potresti spiegare di cosa parla la trilogia?
Sono molto ispirata dalle mie radici giapponesi per questo ho usato gli strumenti tradizionali giapponesi (lo shamisen, il koto, lo shakuhachi) nelle mie canzoni; li ho registrati direttamente all’università giapponese di arti Geidai. Il mio nonno giapponese viene da Izumo, un luogo sacro in Giappone dove gli dei Shinto si riuniscono una volta al mese per discutere sul Giappone. È anche la culla di molte mitologie giapponesi. Ho scelto la storia della creazione del Giappone con i due dei esistenti Izanami e Izanagi perché sembrava simile a quello che stavo passando nella mia vita personale. Essere innamorata, scottarsi, angosciarsi e rinascere dalle ceneri come un nuovo individuo. La terza parte della trilogia verrà pubblicata con l’album. Sarà come un breve film.
“DENIAL” è la prima canzone della trilogia. È stata difficile da scrivere? Potresti condividere che cosa pensi di questa prima canzone?
“Denial” è stata una delle prime canzoni che ho scritto per il mio prossimo album. Mi è sorta l’idea della trilogia dopo aver scritto la maggior parte delle canzoni dell’album. “Denial” è stata la prima canzone che mi è veramente piaciuta di più. L’ho scritta quando ho cominciato a scrivere la mia musica con il mio amico e produttore Justyn Pilbrow. Ho attraverso il periodo più difficile [della mia vita]: mi si era spezzato il cuore, e dopo un anno, pensando di essere guarita, ho scritto questa canzone. Le parole del ritornello vennero da sole: “nascondersi da un nuovo amore” (=hiding from a new romance). È lì che ho capito che, dentro di me, la paura di aprirmi di nuovo all’amore era troppa da gestire e dovevo far finta di essere forte e indipendente. È incredibile come scrivere canzoni possa rivelare dei pensieri inconsci, le cose che nascondi sotto il tappetto. È molto terapeutico e questo album è stato sicuramente parte del mio processo di guarigione.
“HOSTAGE”, la seconda canzone della trilogia, sembra difficile da cantare. Include inoltre più suoni tradizionali giapponesi. Potresti condividere alcuni dettagli sulla canzone?
Se ascoltate la canzone con attenzione con le cuffie noterete che in realtà tutte [le canzoni] hanno strumenti tradizionali giapponesi. “Denial” ha lo shakuhachi (il flauto giapponese), “HOSTAGE” ha lo shamishen e “MIRAGE” il koto e lo shakuhachi.
Il video musicale di “HOSTAGE” è la seconda parte della trilogia. Dopo la sua morte a causa delle ferite, Izanami si ritrova negli inferi, dove viene divorata lentamente dall’oscurità. È quando svanisci completamente nella tua oscurità che capisci quale sia la tua stessa luce e puoi trasformare chi sei, permettendo alla luce di splendere. Nel video, ciò è rappresentato dal fatto che Izanami diventa un’entità superiore. Ho aggiunto il mio punto di vista spirituale e i miei messaggi alla mitologia, attraverso il mio trascorso personale.
Infine, “MIRAGE” è stata rilasciata l’11 dicembre [2020]. Qual è la differenza tra questa canzone e le due precedenti?
Penso che tutte le canzoni che ho scritto rappresentino una sfaccettature di me stessa. Posso essere esagerata, posso essere gentile. Posso essere molto dolce e posso essere anche dura, rassicurante o aggressiva…
“MIRAGE” concerne un argomento che mi piace particolarmente. Questa canzone è basata sul concetto che il mondo che percepiamo attraverso i cinque sensi non è veramente così ma è piuttosto un’illusione, un’interpretazione. Come l’illusione ottica di un miraggio. Esplora inoltre il paradosso di essere frustrati e non essere in grado di vedere la reale verità, dato che siamo umani, e allo stesso tempo l’essere in grado di poter vivere mediante i sensi ed esplorare la collisione dell’oscurità e della luce dentro di noi.
Il video musicale non fa parte della trilogia. Ho deciso di rilasciare questa canzone prima dell’ultima parte della trilogia perché ne ho sentito il richiamo. E ho avuto l’opportunità incredibile di girare in Egitto, il che era perfetto per la canzone.
L’ultima parte della trilogia sarà come un breve film e ne sono veramente entusiasta. Lo gireremo molto presto!
Hai recentemente annunciato che fai parte dell’ALL FOUR ONE PROJECT con Sumire, Crystal Kay e TIGARAH. Potresti parlare di questo progetto e di cosa significa per te?
Vista la situazione difficile che il mondo sta attraverso a causa della pandemia, abbiamo percepito che la salute mentale sta diventando sempre di più un punto cruciale.
Le persone stanno perdendo il loro lavoro, forse stanno perdendo i loro cari, si sentono isolati, privi della speranza che le cose possano migliorare col tempo.
Durante questa pandemia, abbiamo provato a rivalutare il nostro ruolo di intrattenitori. Pensiamo che il nostro ruolo, più di prima, sia quello di ispirare e portare speranza nelle vite delle persone, unendo le persone.
Unendo le forze, noi quattro vorremmo ispirare le persone a unirsi e supportarsi a vicenda durante questo periodo di crisi. Aiutare qualcuno quando lo vediamo in difficoltà, i nostri colleghi, i nostri amici, la nostra famiglia… tutti hanno bisogno di un supporto emozionale per affrontare [la situazione], per diventare più forti come società. Anche durante i tempi di crisi possiamo essere felici se veniamo amati. La questione della sanità mentale non è discussa in Giappone e abbiamo anche pensato di aiutare a cambiare la mentalità delle persone sull’argomento.
Questo è il messaggio che vorremmo diffondere:
Chiediamoci a vicenda come stiamo, ascoltiamoci e supportiamoci, e se potete fare di più supportate la nostra causa comprando le nostre magliette personalizzare con le mani di noi quattro unite.
Doneremo tutti i profitti a Inochi no Denwa, una hotline giapponese per la prevenzione al suicidio e per l’aiuto alla salute mentale.
Com’è cantare con Sumire, Crystal Kay e TIGARAH?
È stato veramente bello produrre e registrare altri artisti. Mi è piaciuto il processo e la sinergia tra donne che creano qualcosa per una buona causa.
Questo potrebbe essere un nuovo terreno che da esplorare in futuro.
Ti piacerebbe collaborare con un artista nello specifico in futuro?
Morirei se potessi scrivere e produrre con Utada Hikaru! Ho adorato specialmente i suoi primi album, influenzati dall’R&B.
Ci sono alcuni produttori americani con cui vorrei lavorare da matti.
Ma per essere più concreti, per il mio prossimo EP ho collaborato con un artista straordinario; non vedo l’ora di scrivere del nuovo materiale.
Potresti condividere i tuoi piani musicali futuri?
Pubblicherò il mio prossimo singolo a febbraio [2021] e il mio album a marzo [2021], così come la terza parte della trilogia.
Spero di poter fare anche alcuni concerti ma vediamo come si evolve la situazione con il COVID.
Per favore, condividi un messaggio conclusivo ai tuoi fan internazionali!
C’è così tanto da esplorare nella cultura giapponese: le tradizioni, le storie, la spiritualità… E spero di renderle giustizia introducendo a tutti voi la mia versione personale, il mio mondo.
Spero che la mia musica possa accompagnarvi ovunque voi siate nella vostra vita, qualsiasi cosa voi proviate, e se, attraverso i messaggi spruzzati nelle parole e nelle storie voi riuscite a intravvedere un modo diverso di vedere il mondo, questo è tutto ciò che chiedo.
Con affetto, UKICO.
Exclusive Interview by TokyoNoise
English version
TokyoNoise interviews UKICO: the Art of Creation
Here’s the first (and overall third) interview of 2021: the staff of TokyoNoise talked with singer and songwriter UKICO!
The French and Japanese artist shared all the details about her latest trilogy of singles and unveiled her future activities.
Can you please tell us how and why you decided to be a singer, a songwriter and a producer? What (or who) influenced you the most in taking this decision?
UKICO: I always wanted to sing. Since I was young, I was putting on shows for my grandparents singing Disney Songs.
But growing older, I never had the courage to pursue an artistic career. And I was never confident about my voice.
After my French grandmother passed away, I was inspired to write a poem. I never wrote anything nor was I ever inspired, but I felt that something came over me that night.
When my father (her son) read the poem, he actually cried which made me realized that perhaps I could convey emotions with words… And I saw a possible career, writing my own songs and lyrics…
Producing came later when I moved to New York. By some chance, I stumbled upon an open house at a music engineering school, and after that visit, I was in love. I had to enroll. After learning the art of recording and mixing, I started to produce too.
You mostly sing in English in your recent songs but you lived in France and now your activities are based on Japan. How many languages do you speak? Does knowing many languages help you with your music?
I speak 4 languages, French is my native language, and I speak Japanese, English and a little bit of Spanish.
I choose to write most of my songs in English as I like how it sits with melodies, it’s a very melodic language and I like the fact that you can easily play with words.
But I am planning to write songs in French in the future.
I do have one song translated in Japanese which should be included in my new album coming out in March 2021. I wouldn’t even try to write in Japanese on my own as it is only my second language and I feel it requires a very high level of expertise.
Your music is very peculiar: your voice and music blend amazingly and you also focus on visual and aesthetic. Can you describe your creative process? How do you write songs? How do you come up with the visual concept of your videos and images?
Thank you so much! As I started my musical path studying music engineering in NYC, I got really into creating a mood with textures and sounds through mixing. I didn’t realize that mixing was such a creative process and such an essential part of songwriting. I got to revisit the beauty of trip hop’s sounds, Massive Attack, Portishead…
And mostly how I write now is by choosing sounds, samples textures and creating a mood, slowly puzzling my way to a track, structuring it into a song, writing melodies then lyrics… Sometimes I come up with lyrics first or a poem…
More than just songs, I want to create a universe where people can be immersed. What’s more important than stories and visuals?
I love stories and conveying messages especially infused with my own spiritual realizations. That is my main creative drive that you can find in my visual estetic, music videos, and live shows.
You recently released a trilogy about the gods Izanami and Izanagi. Can you please tell us how you came up with the idea and could you explain what is the trilogy about?
I am very inspired by my Japanese roots hence the Japanese traditional instruments used in my songs (Shamisen, Koto, Shakuhachi) which I recorded directly at the Japanese university of fine arts Geidai. My Japanese grandfather comes from Izumo, a holy place in Japan where Shinto Gods gather once a month to have a meeting about Japan. It is also the birthplace of a lot of Japanese mythology. I chose the story of Japan’s creation with the 2 existing Gods Izanami and Izanagi because it felt similar to what I was going through in my personal life. Being in love, getting burnt, falling into distress, and from the ashes rebirthing into a new being. The third part of the trilogy will be released with the album. It will be more like a short film.
“DENIAL” is the first song of the trilogy. Was it difficult to write? Would you like to share what you think about this very first song?
“Denial” was one of the first songs I wrote on my upcoming album. I came up with the trilogy concept after writing most of the songs for the album. “Denial” was the song that I actually liked the most. I wrote it when I first started writing my own music with my friend and producer Justyn Pilbrow. I went through the hardest heartbreak and after a year, thinking I had recovered, I wrote this song. The chorus lyrics came out by itself: “hiding from a new romance”. That’s when I realized that deep inside the fear of opening myself to love was too much to handle and I had to pretend to be strong and independent. It is incredible how songwriting can reveal your subconscious thoughts, the things you sweep under the rug. It feels very therapeutic and this album was definitely part of my healing process.
“HOSTAGE”, the second song of the trilogy, seems hard to sing. It also includes more traditional Japanese sounds. Can you share some details about the song?
If you listen to the songs closely with headphones you will notice that they actually all have traditional Japanese instruments. “Denial” has Shakuhachi (Japanese flute), “HOSTAGE” has Shamisen, and “Mirage” has Koto and Shakuhachi.
The music video of “HOSTAGE” is the second part of the trilogy. After Izanami perished from her wounds, she ends up in the underworld, where she slowly becomes eaten by the darkness. When you vanish entirely into your darkness, that is when you realize your own light and transform who you are, allowing the light to shine. In the video, it is represented by Izanami turning into a higher being. I am adding my own spiritual twist and messages to the mythology through my personal journey.
Finally, “MIRAGE” was released on 11th December. What is the different between this song and the previous two?
I think all the songs I wrote represent a facet of myself. I can be very extreme, I can be very gentle. I can be very sweet and I can be very harsh, soothing or aggressive…
But in all of them I created my own mood, a feeling that I hope is particular to me.
Mirage is about a subject I deeply like. This song is based on the concept that the world we perceive through the 5 senses isn’t what really is but rather an illusion, an interpretation. Like the optical illusion of a “MIRAGE”. It also explores the paradox of being frustrated and not being able to see the real truth, being human, and at the same time appreciating being able to experience through the senses and exploring the collision of darkness and light within.
The Music video isn’t part of the trilogy. I decided to release this song before the last piece of the trilogy because I felt a calling. And I had the amazing opportunity to shoot in Egypt which was perfect for this song.
The last piece of the trilogy will be like a short film, which I am very excited about. We are going to shoot it very soon!
You recently announced that you are part of the ALL FOUR ONE PROJECT with Sumire, Crystal Kay and TIGARAH. Could you talk about this project and what it means to you?
Due to the challenging situation the world is going through because of the pandemic, we felt that mental health is becoming more and more of an issue.
People are losing their jobs, perhaps losing their loved ones, feeling isolated without much hope for things to get better any time soon.
During this pandemic, we tried to rethink our role as entertainers. We believe that our role more than ever is to inspire and bring hope into people’s lives, bring people together.
By joining forces the four of us would like to inspire people to come together and support each other during this time of crisis. Give a hand to one another when we see someone struggling, our coworkers, our friends, our family… everyone needs emotional support to get through this to become stronger as a society. Even in the times of crisis we can be happy if we feel loved and cared for. Mental health issues aren’t really discussed in Japan and we also thought it was time to help change people’s mentality on the subject.
The message we would like to spread:
Let’s ask each other how we are, let’s listen and support one another, and if you can do more, support our cause by buying our personalized shirts with the photo of our 4 hands united.
We will be donating all profits to Inochi no Denwa, a Japanese suicide prevention call center.
How is it to sing with Sumire, Crystal Kay and TIGARAH?
It was really nice to produce and record other artists. I enjoyed the process and the synergy between women creating something for a good cause.
This may be a new field I may explore in the future.
Would you like to collaborate with a specific artist in the future?
I would die to co-write and co-produce with Utada Hikaru! I especially loved her first albums, RnB flavored.
There are a few American producers I would die to work with too.
But to get more real, for my next EP I will be collaborating with an extraordinary artist. I am very much looking forward to writing new material.
Can you please share your future musical plans?
I will be releasing my next single in February 2021 and my album in March 2021 as well as the third piece of the trilogy.
I am hoping to do some shows as well but let’s see how things evolve with Covid.
Please, give a final message to your international fans!
There is so much to explore in Japanese culture, the traditions, the stories, the spirituality… And I hope to do it justice by introducing you to my personalized version of it, my own world.
I hope that my music can accompany you wherever you are in your life, whatever you feel, and if through the messages sprinkled in the lyrics and the stories you get a glimpse of a different way of seeing the world, that is all I can ask for.
With love, UKICO