Come ogni domenica, torniamo con le nostre traduzioni per la rubrica “Interviste”. Ecco a voi un’altra intervista a MIYAVI (1, 2), questa volta di The Verge (Facebook, Twitter), pubblicata in inglese il 28 agosto 2020.
Potete leggere la versione originale qui.
L’intervista è di Sam Byford (Twitter).
Come per le altre traduzioni, nella versione in italiano troverete ulteriori link a pagine esterne per le spiegazioni ai riferimenti fatti. Le immagini e i video appartengono all’intervista originale.
In che modo la rock star MIYAVI si esibisce in un mondo senza musica dal vivo
L’unico concerto dal vivo che sono riuscito a vedere in tutto l’anno è arrivato da un posto inaspettato. Mi sono recentemente ritrovato un venerdì sera, dopo l’orario di chiusura, al teamLab Planets, un popolare luogo turistico a Tokyo, a guardare la rock star MIYAVI lavorare sul suo recentissimo progetto “MIYAVI Virtual“. “MIYAVI Virtual 3.0” sarà disponibile per l’acquisto e lo streaming in seguito, oggi [28 agosto]: è un’esibizione dal vivo che mescola le immagini fatte da droni con un’arte digitale impressionante.
A un certo punto MIYAVI, un vivace, entusiasta personaggio con capelli blu-verdi e una corporatura asciutta ricoperta da tatuaggi dall’inchiostro nero in wash-style, è venuto da me per un colpo al gomito a distanza e mi ha domandato se mi sentissi addormentato. Onestamente, lo ero un po’ – a quanto pare registrare per delle appariscenti produzioni streaming dal vivo può comportare il fatto di dover aspettare ben oltre la mezzanotte.
Ma è così la vita nel 2020. Con la pandemia coronavirus che continua a derubare gli artisti della loro possibilità di esibirsi davanti a un pubblico dal vivo o addirittura di filmare dei music video in studio tradizionali, MIYAVI e il suo team creativo sono dovuti ricorrere alla tecnologia – e in orari lavorativi inusuali – per continuare a esibirsi davanti ai fan.
Nato Takamasa Ishihara a Osaka nel 1981, MIYAVI è meglio conosciuto per la sua musica rock elettronica ritmata e orecchiabile e per il suo modo di suonare la chitarra freneticamente. Cominciò la sua carriera con la band visual kei Dué le Quartz prima di imbarcarsi in una carriera da solista che iniziò a includere lavori come modello e attore, tra cui i ruoli per i film di Hollywood Unbroken e Kong: Skull Island.
In altre parole, tende ad avere un calendario pieno e nel 2020 doveva essere lo stesso. Normalmente MIYAVI risiede a Los Angeles e all’inizio di quest’anno era stato ingaggiato per alcuni film, progetti TV e una campagna di Gucci. Poi, l’uscita del suo ultimissimo album Holy Nights era stata fissata per aprile, con un tour al seguito. Ma all’inizio di marzo, MIYAVI si ritrovò nuovamente a Tokyo ed era chiaro che i piani sarebbero dovuti cambiare.
“Sai, noi artisti non possiamo esibirci dal vivo ora,” mi dice MIYAVI prima su Zoom. “Quindi è un momento particolarmente importante per trovare un nuovo modo, un normale nuovo.”
Innanzitutto, il bisogno di MIYAVI di lavorare sia in Giappone che negli Stati Uniti complica la questione. “Onestamente, avevamo tante vie e tante idee e abbiamo anche avuto molte discussioni perché nessuno sapeva come sarebbe stato,” dice. “Ogni paese ha una situazione diversa. Solitamente ho un team in Giappone, a Tokyo, e un team in America, quindi ci parliamo tutti. Ma le situazioni scaturite dal COVID-19 in cui ci troviamo sono tutte diverse. Perciò abbiamo sentito tanti ‘non è il momento di filmare un music video’. Li abbiamo ascoltati ma non ci siamo fermati, perché in Giappone, anche in quel periodo, i negozi di musica non erano chiusi. Quindi stavamo progettando di fare una regolare campagna e filmavo pure per dei programmi TV.”
Tuttavia diventò presto chiaro che i progetti per filmare i music video negli Stati Uniti non si sarebbero potuti realizzare. “In America la dichiarazione di emergenza era già avvenuta e appena abbiamo scoperto che MIYAVI non poteva andare negli Stati Uniti abbiamo dovuto orientarci maggiormente verso una creazione virtuale,” dice MIYAVI. (A volte parla in terza persona.) “È per questo che cominciammo a fare il music video di “Holy Nights” coi nostri animatori, per creare un mondo senza di me.”
MIYAVI rilasciò il video influenzato dagli anime di “Holy Nights”, sviluppato dal suo team creativo statunitense, su Youtube il 10 maggio, annunciando che questo sarebbe stato l’inizio di “MIYAVI Virtual”. Ma un music video di anime non cattura l’essenza di una vera esibizione. Per fare questo, sarebbe stato necessario un nuovo approccio tecnologico.
Il regista David Cihelna parlò con i direttori creativi statunitensi di MIYAVI, Dyan Jong e Annie Stoll, riguardo l’uso del volumetric capture per il video di “Need for Speed”, il singolo seguente. Questa è una tecnica che impiega diverse telecamere nello stesso momento per catturare un modello 3D che può essere usato per i rendering del CGI. Permette di creare un video “virtuale” basato su una vera esibizione – e, naturalmente, ora come ora è più facile da fare in modo sicuro rispetto alle tradizionali riprese.
“L’unica ripresa fisica che abbiamo fatto è stata in uno studio di volumetric capture in Giappone,” dice Cihelna a The Verge. “Avevamo un team piccolissimo lì, praticamente solo MIYAVI che filmava modelli 3D per i suoi movimenti. Il resto del team era su Zoom, io l’ho diretto a distanza.”
“Questa tecnologia si trova tra la realtà virtuale (VR), la realtà aumentata (AR) e la realtà, quindi era davvero affascinante,” dice MIYAVI. “Soprattutto visto che cattura, tipo, i miei tatuaggi e la mia acconciatura! Per questo è stato difficile scegliere un costume: non mi era concesso indossare qualcosa di verde; doveva essere qualcosa di veramente solido e stretto perché mentre filmavamo ero circondato da uno sfondo verde. È tutta immaginazione. È stata un’esperienza interessante e ho percepito il futuro. Credo che la chiave per l’era post coronavirus riguardi il modo in cui possiamo percepire il mondo virtuale.”
“Lo studio fotografico ha decine di telecamere puntate su di lui che filmano dei video che sono poi processati, fotogramma per fotogramma, in modelli 3D riprodotti nel motore grafico,” dice Cihelna. “Questo ha portato via mezza giornata. Il resto (il 99 percento) era tutto virtuale e [fatto] direttamente su Unity: i movimento della telecamera, le luci, la scenografia, gli effetti visivi, i colori. Ho anche usato la realtà aumentata per registrare delle sequenze nel mio soggiorno.”
“La quantità di dati è enorme,” aggiunge MIYAVI. “Potevamo usare solo un video di sette minuti; abbiamo registrato di più, ma David e il suo staff hanno dovuto passare in rassegna tutti i dati e anche inviare tutti quei dati da Tokyo a Los Angeles è un’impresa. Lo apprezzo tantissimo: tutto lo staff, David e il suo team hanno fatto un ottimo lavoro.”
Il risultato, beh, sembra un videogioco con protagonista MIYAVI. La risoluzione basata sul suo modello non è naturalmente alta quanto si otterrebbe da una videocamera convenzionale o qualcosa di elaborato in 3D a mano, tuttavia la produzione gli si avvicina con rotazioni surreali ed effetti particellari.
“È stato forte: uso dei superpoteri mentre suono la chitarra!” MIYAVI ride, aggiungendo che tutti gli effetti sono stati inseriti in seguito in base alla sua esibizione. “So che è veramente un lavoro duro per loro, ma per me saltare qua e là è divertente. A tutti noi piacciono i manga e gli anime, Dragon Ball e Akira, abbiamo tutti gli stessi riferimenti quindi penso che siamo tutti connessi come umani, senza fare una conversazione.”
Il prossimo passo per MIYAVI fu capire come potersi esibire dal vivo online. All’inizio si era rivolto alle piattaforme di streaming come Twitch, Youtube, Weibo e Line, creando uno studio a casa sua ed esibendosi nel concerto “Virtual Live”, stando in piedi davanti alla sua scrivania. Prevedibilmente, i risultati non furono eccellenti come per il video di “Need for Speed”, nonostante sia comunque straordinario vedere qualcuno che fa a brandelli la sua Telecaster proprio davanti a una webcam, in un’ambientazione che sembra più adeguata a uno streaming per Overwatch.
“È piuttosto impegnativo: preparare l’OBS, connettere l’audio nel mio PC, e facevo il sound mix e le luci, tutto,” dice MIYAVI. “Perciò ho capito che non sono un professionista in questo genere di cose. Ma non volevo smettere, perché c’è qualcosa che possiamo fare in qualsiasi tipo di situazione e non volevo arrendermi; volevo semplicemente trovare qualcosa, trovare una via per andare avanti. E penso ancora che sia stata la mossa giusta sebbene non fosse perfetta, almeno sono stato in grado di connettermi coi miei fan e condividere del tempo con loro e con la mia arte.”
MIYAVI voleva in seguito provare a combinare un esperimento di alta tecnologia con la trasmissione (=broadcasting) dal vivo. “Avevamo appena trasmesso da uno studio di Tokyo coi droni,” egli dice. “Quella era la più grande priorità da provare per me – non sapevo nemmeno quanto a lungo potessero volare i droni, sai? E questo è l’approccio che cerco di avere nel mondo reale.”
“MIYAVI Virtual Live Level 2.0” fu un’esibizione dal vivo con un batterista situato su un palco a distanza sociale, senza pubblico a eccezione della flotta di droni che ronzava attorno alla band, catturando la loro esibizione. “Si può fare qualsiasi cosa con la volumetric capture, però ci vuole tempo per la produzione e volevo trasmettere usando il mio vero corpo. È davvero importante sperimentare,” dice MIYAVI.
Sneak peek… 🛸🛸#MIYAVIVirtual -Level 3.0 at @teamLabPlanets 4hrs till we dive into the universe… Ready? 光の宇宙に飛び込むまで、あと少し。準備はできてるか?
— MIYAVI (@MIYAVI_OFFICIAL) August 28, 2020
JPhttps://t.co/FHsCALNugV
Overseashttps://t.co/UmiHUwl0aa#MIYAVI #LDH #VirtualLIVE #teamLab pic.twitter.com/4FxyvJhcBP
Non ho visto la versione finale di “MIYAVI Virtual 3.0”, ma da quello che ho visto sembra essere una produzione simile – solo in un’ambientazione visivamente più impressionante. Anche qui la maggior parte dell’acquisizione video è stata eseguita dai droni e gli specchi e le luci che circondano MIYAVI fanno sembrare che l’esibizione si trovi nel mezzo di un vuoto spettacolare. C’è un motivo per cui il teamLab Planets è probabilmente il più onnipresente “Ci sono finalmente stato” luogo d’interesse nella feed di Instagram di Tokyo da quando è stato aperto qualche anno fa.
A differenza del “2.0”, tuttavia, il “Virtual 3.0” non sarà trasmesso in streaming dal vivo: è stato pre-registrato e dovrete pagare un biglietto di 30 dollari per guardarlo durante il periodo in cui sarà accessibile. Fuori dal Giappone, potete iniziarlo a vedere da oggi alle 18:00 [28 agosto]. Nonostante il piano originale riguardasse un’esibizione dal vivo, MIYAVI dice che la decisione finale di cambiarlo in [un’esibizione] pre-registrata è “dovuta all’intenzione di creare e dare la priorità a un’opera d’arte che avesse una qualità video alta, motivi di luci incredibili, ecc.” (Non sono sicuro che le registrazioni durante le quali io ero presente saranno effettivamente incluse nel prodotto finale, ma potete sicuramente credermi sul fatto che lui era lì e si stava esibendo live.)
Volevo sapere cosa pensa di fare in futuro MIYAVI per le sue produzioni virtuali. Anche prima della pandemia, i concerti virtuali stavano diventato sempre più popolari, con Fortnite in prima linea. Questa è un’area che gli piacerebbe esplorare?
“Sì, mi piacerebbe!” dice. “Perché ora sono davvero appassionato di Fortnite: ho cominciato a giocare a Fortnite nel 2018 quando stavo girando il sequel di Maleficent a Londra, visto che avevo molto tempo libero mentre aspettavo il mio turno, e ci giocavo con le mie figlie. Ora ci gioco con le mie figlie anche prima che loro vadano a scuola: lo chiamato il “mattino Fort”, ci svegliamo e giochiamo per 30 o 45 minuti. Da musicista, sento che la musica che MIYAVI ha una chimica con questi giochi. Anche Need for Speed: [mia moglie] Melody un tempo era nel gioco! Era uno dei personaggi di Need for Speed della EA più di 10 anni fa. Perciò Need for Speed, Fortnite, crediamo che la musica di MIYAVI funzionerebbe veramente, veramente bene con quei concept ad alta energia. Ma cerco sempre di non giocarci troppo!”
Per certi versi però, MIYAVI pensa che ci sia dello spazio per alcuni miglioramenti per quello che concerne i concerti all’interno di Fortnite. “C’erano tante persone – 10 o 20 milioni, giusto? Quindi sono numeri enormi e addirittura prima di ciò Marshmello ne aveva fatto uno, così come Steve Aoki e altri grandi giocatori. È piuttosto forte, però non so quanto si sia esibito per quella esibizione. Sembrava fosse programmato, no? Era una creazione, che è una cosa forte. Ma per me non c’era la chimica tra mondo reale e mondo virtuale. Era virtuale al 90 percento, con la musica creata dagli umani. Di conseguenza non mi sono sentito reale in un mondo virtuale. Ovviamente è incredibile e lo rispetto immensamente, tuttavia continuo piuttosto a pensare che ci possa essere un contatto più ravvicinato con le persone in un mondo virtuale.”
MIYAVI è riconoscente nel notare che questa sperimentazione è un diretto risultato di un periodo disperato della storia dell’umanità. “Non dico che questo periodo mi stia piacendo,” dice. “Ci sono tantissime cose pazze e tristi che stanno accadendo in tutto il mondo e la gente sta perdendo il lavoro. La politica si sta rivelando particolarmente confusionaria, specialmente negli Stati Uniti. E poi, proprio dopo il coronavirus, le proteste per il [movimento] Black Lives Matter sono iniziate; prima o poi sarebbe successo ed è una buona cosa che sia successo ora, in modo da poter affrontare le vere e profonde questioni e problemi che la America sta avendo, che in realtà [anche] altri paesi come il Giappone hanno in qualche modo.”
MIYAVI crede che la situazione globale spingerà le persone a vivere e lavorare in modi nuovi anche quando le cose miglioreranno – lui incluso. “Sono un viaggiatore: viaggio tanto e adoro vedere le cose con i miei occhi,” dice. “Sentire quell’atmosfera è davvero, davvero cruciale. Ma allo stesso tempo, il mondo sarà diverso, a prescindere da tutto. Anche se dovessimo tornare alla normalità, penso che il nostro stile di vita sarà diverso e il modo in cui creeremo sarà diverso. Perché ora sappiamo cosa possiamo fare. È come se questa situazione ci spingesse in avanti. Dovevamo trovare un modo: cosa è essenziale? Cos’è un valore fondamentale? Anche il significato della musica che facciamo.”
“Il talento che possiedo in questa via è quello di suonare la chitarra con questo corpo fisico, quindi voglio trovare un modo per mescolarmi con le tecnologie virtuali. Questa è una mia responsabilità come ponte per la prossima generazione.”
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