Ecco la traduzione dell’intervista a KEIKO (ex Kalafina), pubblicata da SPICE il 17 giugno 2020. Potete leggere la versione originale in giapponese qui; per la traduzione in italiano è stata utilizzata la traduzione inglese fatta da putschki1969 qui.
L’intervista è di Kato Takeshi, redattore dello staff di SPICE.
Nella versione tradotta in italiano troverete dei link ad altre pagine per le spiegazioni ai riferimenti fatti nell’intervista. I link sono stati aggiunti dallo staff di TokyoNoise, mentre le immagini sono quelle dell’intervista originale.
Nella sua prima intervista pubblica in 2 anni, KEIKO parla della sua ricerca per trovare la musica che si immagina di creare. Riguardo il suo debutto dice: “Mi piacevano queste canzoni quindi le volevo cantare!”
Il gruppo vocale formato da tre persone: “Kalafina”. KEIKO, una delle tre componenti, le quali creavano bellissime armonie insieme, ha rilasciato il suo singolo da solista “Inochi no Hana / Be Yourself” il 27 maggio. Dopo due anni, ho avuto l’opportunità di intervistare KEIKO, che sta finalmente intraprendendo la sua carriera da solista. Ha condiviso i suoi pensieri riguardo quei due anni di silenzio e come si è ritrovata a creare le sue due nuove canzoni. Mi ha anche raccontato cosa prova nei confronti dei suoi 10 anni come componente delle Kalafina!!
Il periodo in cui la musica non faceva più parte della sua vita
È passato così tanto tempo. La mia ultima intervista con te risale al marzo del 2018.
È passato così tanto tempo?!
Il 27 maggio hai pubblicato il tuo singolo di debutto “Inochi no Hana / Be Yourself” come artista solista; cos’hai fatto durante la tua pausa? Come hai passato il tempo prima di iniziare a lavorare con la tua nuova agenzia? Ti sei preparata per le tue attività da solista?
Niente di tutto ciò. Per me è stato un periodo in cui ho dovuto fermarmi completamente per ottenere delle risposte chiare per me stessa.
C’erano delle cose specifiche che volevi provare, una sorta di nuovo inizio, senza dover seguire dei programmi?
Ho passato molto tempo in natura e con la mia famiglia, c’erano anche alcuni giorni passati ad aiutare mia nonna con le sue faccende. Durante quei giorni ho parlato tanto con lei e mentre ricordavamo i bei tempi passati è uscito l’argomento dei kimono; mia nonna è una “istruttrice di kimono”, sai. “Hai sempre adorato i kimono, vero?” mi chiese un giorno, quindi mi ritrovai a provarne alcuni con il suo aiuto. È un’emozione veramente speciale per una ragazza quella di avere qualcuno che ti mette un kimono. Volevo dare quelle stesse emozioni ad altre persone, specialmente alla mia nipotina e al mio nipotino. Inoltre, grazie a tutti i precedenti concerti all’estero, ricordavo che i kimono giapponesi sono veramente popolari in tutto il mondo perciò provai un forte senso di determinazione e decisi di andare a una Scuola di Kimono: “Okay, andiamo a scuola!”.
Quindi ti sei veramente iscritta a una scuola?
Sì, sono ritornata a scuola per circa metà anno.
Hai ottenuto una certificazione?
All’inizio volevo solo seguire qualche lezione. Tuttavia, mentre passavo il mio tempo lì, ho realizzato che indossare un kimono voleva anche dire studiare una parte della storia giapponese. Ero così immersa nei miei studi che improvvisamente qualcuno suggerì: “Perché non dai l’esame?” “Eh?!” Ero leggermente sbalordita: “Dovrei farlo?” “Dovresti assolutamente farlo!” È andata circa così *ride*. Di conseguenza ho ottenuto la mia certificazione dando un esame davanti a dei docenti molto sofisticati che mi chiedevano tantissime domande.
È stato probabilmente qualcosa di nuovo per te, come se un interruttore fosse stato spento nella tua mente?
Sì… In quel momento sentivo che dovevo vivere tutti gli aspetti positivi e negativi del mio lavoro e sono riuscita a determinare il settore e l’obiettivo delle mie attività da sola.
Immaginavo.
Quando sono andata alla Scuola di Kimono, il fatto di rimanere anonimi è stato veramente confortante: sono riuscita a mettermi in una posizione in cui non ero nessuno. Non c’era nessuno a scuola che aveva circa la mia età e aveva 30 anni. O c’erano persone veramente giovani che aspiravano a ottenere un lavoro nel settore dei kimono oppure c’erano delle signore raffinate più anziane che indossavano il kimono quotidianamente. Ma nessuno aveva la mia età.
Era un ambiente in cui c’erano solo persone con più esperienza o giovani attorno a te, ma nessuno di simile?
Sì. Mi è sembrato un ambiente naturale da cui iniziare da zero senza avere qualcuno del mio livello. Buttarsi in un ambiente del genere è stato un’esperienza veramente rilassante.
In un certo senso, è stato un periodo ristoratore per te.
Certamente; quando ti metti in una situazione inusuale affronti tutto con tanto rispetto. Inizi anche a riconsiderare il modo in cui tratti le persone attorno a te, il tuo atteggiamento nei confronti della gente.
Quindi è stato un periodo in cui hai analizzato le relazioni e la lontananza tra te e le altre persone? In tutto questo, c’è stato anche un momento che hai dedicato alla musica? Per esempio, hai seguito delle lezioni di canto o qualcosa di simile?
Alcuni fan potrebbero saperlo, ma verso la fine delle nostre attività, la mia malattia cronica è peggiorata fino al punto in cui non riuscivo nemmeno a fare i concerti. Rimettermi in salute e dare alla mia voce una possibilità di guarire è stato uno dei motivi più significativi per me per prendermi una pausa, per questo non ho fatto nulla che riguardasse la musica per circa metà anno.
Perciò non ti non ti sei presa cura della tua voce durante questo periodo?
Esatto. Ho intrapreso una pausa completa e totale dalla musica. In questi momenti in cui mi stavo riposando adeguatamente, la musica non ha fatto parte della mia vita.
La musica è sempre stata parte della tua vita: hai dedicato tanti pensieri, lavoro e allenamento alla musica. Penso che la musica ti abbia anche dato tanto in cambio. Quindi com’è stato essere separati da questa parte integrale della tua vita? Ti sei forse sentita triste o sola?
Non rammento di aver provato queste cose ma i miei ricordi sono offuscati e frammentari. Non ricordo veramente nulla dal nostro ultimo stage greeting al Toho Cinema Hibiya fino all’autunno dello stesso anno [2018]. Forse ero troppo immersa nel tuffarmi in un nuovo ambiente e nel far riposare il mio corpo. Se ora ripenso a quel periodo e cerco di rammentare cosa provassi allora, non riesco proprio a ricordare nulla di cosa stesse succedendo per circa metà anno. È veramente strano.
Quindi non c’era niente, solo una sensazione di vuoto?
Sì, una sensazione di vuoto. Credo che sia per questo che ho provato a fare tante cose nuove, per riempire il vuoto.
Ha continuato a cercare una risposta finché l’ha finalmente trovata: il ritorno a Kajiura Yuki
Dopo tutto questo tempo sei tornata con il tuo debutto da solista. Mi chiedo: c’è stato un momento particolare che ti ha portata a essere attiva di nuovo e che alla fine ti ha motivata a lavorare al tuo debutto da solista?
Ricordo chiaramente il momento in cui ho ricominciato a essere attiva, in realtà è stata una cosa veramente semplice. Mi sono accorta delle voci dei nostri fan che ci hanno sempre supportate; tutti si chiedevano: “KEIKO canterà ancora?”, “Cosa prova riguardo alla musica ora?”
Sì, erano tutti veramente curiosi.
Naturalmente, mentre il mio corpo guariva, anche la mia mente e il mio cuore diventavano gioiosi e più sani. Alla fine dell’estate e dell’autunno, il mio corpo era in ottime condizioni. Da quel momento in poi ero motivata nell’incontrare di nuovo le persone dell’industria [musicale]. Ho avuto occasione di incontrare Yoda-san che ora lavora con me come mio produttore. Durante le nostre discussioni iniziali, mi chiese: “Hai cantato canzoni di tutti i generi possibili in passato, ma che genere di musica vuole cantare KEIKO-chan?” Quando mi chiese ciò rimasi perplessa perché non sapevo come rispondere…
Ti sei bloccata?
Sì, non c’era verso di rispondere alla sua domanda. Pensavo: “Cos’è che voglio cantare?” Ero incredibilmente scioccata perché non ne avevo la minima idea. In quel momento sapevo di non poter andare avanti così, era come se un interruttore si fosse acceso nella mia mente.
È stato inaspettato il fatto di non saper rispondere immediatamente.
Mi sono dedicata così tanto alla musica, per tutto questo tempo non ho fatto altro che impegnarmi nella musica, quindi è stato veramente scioccante realizzare che non avevo una risposta a una domanda così importante.
Di conseguenza hai ricominciato a essere attiva per trovare quella risposta?
Dopo che quell’interruttore è stato acceso, ho trascorso ogni giorno nello studio [di registrazione]. Ho spento le luci e ho ascoltato musica tutto il giorno, tutti i giorni, immaginando di essere in una sala di concerti.
Hai passato tutto il tempo nello studio?
Sì.
È stato come imparare dagli errori? Non so se puoi dare dei nomi specifici, ma ci sono state delle canzoni o degli artisti che hanno lasciato un impatto in te mentre ascoltavi tutta quella musica?
Sicuramente Kajiura-san.
Oh….
Indipendentemente da quello che ascoltavo, mi ritrovavo sempre a pensare: “No, questo no, questo non è quello che voglio fare.” A un certo punto ho pensato che semplicemente non avrei trovato niente per me e poi improvvisamente una colonna sonora di Kajiura-san è partita come sottofondo. Ero tipo: “Oh… Questo è esattamente quello che cercavo.”
Che cos’era esattamente?
È stato piacevole capire di nuovo che la musica di Kajiura-san riesce ancora a toccare il mio cuore. In tutto quel periodo stavo cercando qualcosa di “nuovo!”. Dopotutto, per iniziare qualcosa di nuovo vuoi trovare della musica nuova, giusto?
Immagino di sì.
Ma una volta che ci ho riflettuto attentamente, ho realizzato che sia le canzoni delle FictionJunction sia quelle delle Kalafina erano incredibilmente gratificanti e meritevoli, così divertenti e coinvolgenti. Senza neanche accorgermene, ho trascorso un decennio a esibirmi con queste canzoni. Ho potuto farlo perché adoravo quella musica. Mi sono sentita come se fossi ritornata indietro al periodo in cui tutto ruotava semplicemente attorno a quell’emozione. Quella è stata la risposta che ho trovato negli ultimi giorni del 2018.
Stavi cercando ovunque la risposta giusta ma alla fine era davanti ai tuoi occhi, dove hai originariamente iniziato.
Vacillavo inutilmente, mi è dispiaciuto essere così *ride*. La risposta era lì fin dall’inizio *ride”.
Sono sicuro che è stato un periodo veramente emozionante per te… È così che sei finita ad apparire di nuovo nei concerti di Kajiura-san dopo una pausa veramente lunga; come sono stati quei concerti per te?
Sono stati divertentissimi! Continuavo a dire: “Me la sto spassando, adoro tutto questo!” *ride*. Ricordando ora quel momento, penso che il cambiamento più grande per me è stato il fatto di provare questa immensa gioia. Credo che derivasse dal fatto di aver preso una pausa così lunga.
Ma il tuo cuore non è mai riuscito a lasciare la presa.
Forse è così. Penso che da adulti ci voglia un bel po’ di coraggio nell’interrompere la propria vita in quel modo. Ma era assolutamente necessario per me fermarmi per un po’.
È meraviglioso che tu sia stata in grado di acquisire una nuova sorta di consapevolezza da tutto questo.
Iniziare un nuovo capitolo come questo è stato piacevole perché il mio passato e il mio presente si sono collegati. E ora sento che è mio dovere rafforzare il mio corpo e la mia mente per una carriera musicale duratura.
Quando ti ho inizialmente chiesto com’è stato esibirti di nuovo dopo tanto tempo e mi hai risposto con un grande sorriso “È stato così divertente!”, è stato veramente piacevole per me, mi ha reso incredibilmente felice vederti così.
Grazie. Credo che sono semplicemente entusiasta di essere tornata ai concerti di Kajiura-san. È stato così bello perché tutti erano lì. Kajiura-san, le altre cantanti e i componenti della band, erano tutti lì. Quindi credo che quello mi abbia reso felice. Sarebbe potuto essere completamente diverso se il mio ritorno fosse avvenuto in circostante differenti, su un palco differente.
Avrebbe potuto esserci un nervosismo diverso.
Sono d’accordo. In questo modo sembrava come tornare a casa, un ritorno a casa caloroso e accogliente.
Due canzoni che ha deciso di cantare perché si è innamorata della loro melodia
Per favore, parlaci della pubblicazione del tuo singolo digitale di debutto, “Inochi no Hana / Be Yourself”. Cominciamo dal momento in cui hai scoperto della pubblicazione in sé.
Sono attualmente occupata con il processo di produzione musicale quindi sarebbe meglio chiedere tutti i dettagli della pubblicazione ai componenti del mio staff *ride*.
Abbiamo qui oggi con noi qualcuno della casa discografia, quindi chiediamoglielo, che dite? C’è qualcosa di strategico nella tempistica della pubblicazione del singolo digitale?
Persona responsabile: Abbiamo deciso di pubblicare un album in autunno per il suo grande ritorno da solista. Ma sapevamo che i fan erano molto curiosi sul genere di musica che si aspettavano da KEIKO in futuro. Quindi per cominciare, volevamo condividere un saluto da parte di KEIKO e pubblicare digitalmente due canzoni veramente belle, “Inochi no Hana” e “Be Yourself”. In questo modo avremmo potuto ricevere un feedback dai fan.
Capisco, grazie per il contributo. Torniamo a KEIKO, vorrei conoscere anche la tua impressione nell’ascoltare la prima volta queste due canzoni?
Fare delle attività da solista è come ricominciare da zero per me. Lavoro basandomi sui miei impulsi, il mio istinto; ora come ora la mia premessa è “se mi piace una canzone la voglio cantare”.
Vuoi poter provare piacere e apprezzare le canzoni.
Quando ho sentito “Inochi no Hana” per la prima volta ne sono rimasta immediatamente colpita: “La devo cantare!”. Mi sono completamente innamorata della melodia. Con “Be Yourself” è stato un amore diverso. È un tipo di canzone che mi piace ascoltare come hobby personale. Quando voglio caricarmi o motivarmi, ascolto questo genere di canzone. Ho condiviso la mia impressione con le persone attorno a me e in seguito abbiamo deciso che avrei dovuto provare a cantarla e adattare la mia voce a quel tipo di canzone. Se ci pensi, il mio modo di innamorarmi di “Inochi no Hana” e “Be Yourself” è stato completamente opposto.
Sì, ti sono piaciute entrambe ma l’approccio nell’apprezzare queste due canzoni è stato completamente diverso.
Esatto. Nonostante ciò, adoro entrambe le canzoni. Per qualche motivo, sono entrate in sintonia con me.
Per quanto riguarda “Inochi no Hana” sei anche stata incaricata delle parole, vero? Ti sei innamorata così tanto della melodia che volevi scrivere immediatamente le parole?
No.
Come?!
Beh *ride*. Non ho studiato la scrittura di canzoni e non avevo mai scritto delle parole prima. Quindi, nonostante volessi cantare, non ho mai pensato di poter scrivere un testo.
Questa è la tua mentalità nei confronti della musica.
Ma questa volta mi è stato chiesto: “Se te la senti puoi provare a scrivere tu le parole?” Quindi ho detto “Okay, ci provo.” Tuttavia, se non fossi stata in grado di trasmettere la mia visione del mondo in parole, avrei probabilmente chiesto al compositore di farlo.
Pensi di dare priorità alle visioni del mondo della musica quando tu stessa scrivi le parole?
Innanzitutto credo che ascoltare musica dovrebbe farti sentire bene. Si tratta della posizione delle parole e come ti senti nei confronti di una certa atmosfera. Non sto dicendo che non mi piace scrivere le parole [di una canzone] ma, a seconda della canzone, credo mi piacerebbe decidere se voglio scriverne il testo oppure no.
Quindi KEIKO non scriverà le parole per tutto.
Non penso.
È molto difficile scrivere le parole per te?
Credo che ero talmente innamorata della canzone che ho stabilito degli obiettivi enormi per me stessa. Ci è voluto tanto tempo. Il periodo di produzione era in gennaio quindi il tempo freddo lo ha reso ancora più difficile per me, ero perennemente seduta lì e sospiravo nell’aria fredda. “Uff…” *ride*.
La stagione fredda è perfetta per emettere forti sospiri *ride*.
Non è stato per niente facile. Ma non la vedevo come una difficoltà. La motivazione di voler cantare questa canzone era veramente forte. Alla fine sono riuscita a scrivere le parole pensando che volevo cantare questa canzone il prima possibile.
Se non scrivi un testo appropriato, non avrai una canzone da cantare.
Esatto. “Non la posso cantare quindi devo affrontare la situazione!”. È così che ho trascorso tutto gennaio, cantando, scrivendo e sospirando tanto, cercando di esprimere i miei sentimenti con le parole. Ho imparato tanto dagli errori: “No, questo non suona bene, no, questo non si adatta bene qui…”.
Tutto riconduce al sentimento di “fare musica e divertirsi”
Quando ho ascoltato la canzone ho avuto un’impressione ridicola, tipo: “Questa è tipica di KEIKO, colma di KEIKOsità.”
Perché? *ride*
Ti sei presa molto cura della parte cantata, ero in grado di percepire ogni sorta di colore e scenario dalla tua voce, un misto incredibile. Quindi la prima cosa che mi è venuta in mente è: “È tipica di KEIKO” *ride*.
Hahaha! *ride*
Colori che si sovrappongono, intravedere le sfumature sottostanti, una struttura multicolore. Com’è stato concretamente cantare questa canzone?
Invece di scrivere le parole prima e cantare la canzone in un secondo momento, ho scritto il testo e l’ho cantato nello stesso momento. Perciò, quando ho finalmente completato la canzone, è sembrata una progressione naturale.
Non si tratta di provare a cantare qualcosa che è già stato scritto ma trovare le parole giuste per esprimere al meglio la canzone?
È difficile esprimere tutto ciò in parole… Volevo utilizzare dei suoni acuti e delle vocali nel mio canto per enfatizzare le immagini che emergono dalla melodia. Ho avuto più difficoltà in questo. Mi è servito del tempo per trovare un equilibrio per cui la melodia e le parole potessero stare bene insieme.
Volevi che si abbinassero?
Sì. Credo che venga dalle mie attività come componente delle Kalafina: le mie orecchie sono abituate così e a quel tipo di armonia.
Probabilmente, visto che hai ascoltato una così grande varietà di stili di canto, ciò ti ha portato a essere particolarmente attenta a come gli elementi dovrebbero essere.
Quando le parole sono scritte da qualcun altro e le note e le parole combaciano bene, non ho mai pensato che potesse essere così difficile. Ma dal primo momento in cui ho iniziato a lavorare sulla mia canzone, ho cominciato a capire quale sia la difficoltà nello scrivere le parole di una canzone.
Quando ci pensi, si capisce immediatamente che quello che fanno i compositori e i cantautori è semplicemente fantastico, è una cosa fuori da questo mondo.
Credo che sia incredibile. Alla fine sono solo una novizia, quindi quello che posso fare è il lavoro di chi inizia. Devi essere consapevole di te stesso e di ciò che puoi fare. Questa è una cosa che ho imparato: non puoi fare niente nella vita a meno che tu non sia completamente consapevole delle tue capacità. L’ultima registrazione vocale è stata divertentissima però.
Penso sia magnifico che tu riesca a fare musica e divertirti allo stesso momento.
Infatti! È molto divertente!
Le parole e i temi nel testo rispecchiano delle parti di te stessa?
Sì, alcune parti sicuramente. Però… hum…. è difficile. Questa è la prima volta che parlo dello scrivere parole ma non so quanto possa rivelare? Credo sia tutto nascosto all’interno delle parole, da qualche parte; penso che tutti dovreste andare e cercare quelle parti.
Immagino che alla fin fine dipenda dall’interpretazione individuale: gli ascoltatori scoprono le cose che vogliono sentire?
Sono d’accordo. C’è ogni sorta di gente che sta facendo il proprio meglio ogni giorno e si sta impegnando. Voglio creare e cantare musica per quelle persone. Io sono all’apice della felicità quando loro possono ascoltare la mia musica e trovare qualcosa che rispecchi la loro vita.
Ora vorrei sentire alcune cose relative alla seconda canzone, “Be Yourself”. Mi ha fatto sentire magnificamente ascoltarla mentre correvo.
Grazie, mi fa molto piacere sentirlo *ride*. Anche io ho fatto degli esercizi e dell’allenamento muscolare mentre ascoltavo “Be Yourself”, mi motivava molto.
È una canzone così coinvolgente!
Per me ha quest’atmosfera particolare di giovinezza. Siamo tutti in un’età in cui la gioventù sembra abbastanza lontana, vero? *ride*
Eh, sì… *ride*.
Nonostante ciò, il ritmo e lo slancio della canzone sovrasta qualsiasi forma di imbarazzo possibile; viene trasmessa una sorta di impazienza. Volevo cantare una canzone che si può ascoltare senza dover pensare o preoccuparsi troppo di qualcosa, si può semplicemente passare un bel momento.
Forse qualcuno potrebbe dire che lei sembra una “otaku del suono”
È passato del tempo dalla pubblicazione. È stato aperto un account Twitter: è una cosa che non avevi mai fatto, giusto? Hai visto qualche reazione dei fan?
Le vedo. Ma per la maggior parte del tempo sono occupata con la creazione di altra musica in questo momento quindi ho delegato molto di quel lavoro ai membri del mio staff. Sono informata del feedback di ognuno di voi, quindi grazie!
Com’è il feedback?
Come hai menzionato prima, la gente era semplicemente molto contenta di poter sentire la mia voce in due canzoni intere. Altri dicevano di essere veramente curiosi di sentire altra musica da parte mia. Ero particolarmente felice di sentire le impressioni di tutti riguardo la mia voce.
In futuro, probabilmente pubblicherai tanti album e canterai la tua musica ai concerti. Hai già pensato al fatto che sarai da sola sul palco, in quel momento? Ti sei immaginata in quella situazione?
Ho già cominciato a fare ricerca sui differenti modi di come esprimere al meglio le mie canzoni attraverso la mia nuova voce. Mi sto allenando sull’immagine, mi sto prendendo cura della mia voce e mi sto preparando alle esibizioni live.
Cosa intendi con “esprimere le canzoni”?
Come ho detto prima, ho ricominciato a fare musica perché mi piaceva molto la melodia quindi volevo aggiungerci la mia voce. Durante il processo di produzione ho trascorso molto tempo nello studio e cerco di trovare una voce e un suono che combacino perfettamente con la canzone. Questo periodo è incredibilmente divertente visto che mi sto completamente mettendo in gioco, sto correndo molti rischi. A seconda della canzone, la mia voce e il mio stile di canto può essere completamente diverso.
È una bella cosa. È molto saggio da parte tua il fatto di provare così tanta gioia in ciò.
Mi chiedo se “saggio” sia la parola giusta… Credo che “otaku” potrebbe descriverlo meglio.
Quindi sei una otaku di musica?
Forse una otaku del suono? *ride*. Chiedersi quali suoni echeggino in sottofondo mentre ascolti una canzone, essere curiosi riguardo la base, sono cose di cui sono incredibilmente interessata. La mia infatuazione col suono [=otomo] è molto forte. La parola “otomo” è stata probabilmente inventata da Kajiura-san *ride*.
È una bella parola. Una parola che descrive accuratamente l’infatuazione coi suoni. Credo che tu sia ancora più infatuata di quanto lo fossi in passato.
Tutti quelli che mi stanno attorno stanno rendendo possibile il perseguimento della mia infatuazione, per questo motivo sono determinata. Sono estremamente grata.
Dopo aver ascoltato quello che hai detto fino a ora, credo che tutti sentiranno l’esigenza di ascoltare le tue canzoni.
Vorrei che tutti le ascoltassero. Penso che siano entrambe molto interessanti *ride*.
A proposito, c’è qualcosa in particolare che vorresti condividere coi tuoi fan prima che ascoltino le tue canzoni?
Non proprio. Ognuno dovrebbe decidere liberamente di ascoltarle o no. E dovrebbero ascoltarle con una mente aperta. Credo che le mie motivazioni, le mie infatuazioni e i miei interessi siano molto diversi da ciò che piace ai fan. Se condivido tutti gli aspetti e i punti delle mie canzoni che considero speciali, allora i fan probabilmente si focalizzeranno solo quelli.
Sì, è vero, se dai tutte queste informazioni prima, allora le persone potrebbero finire per essere di parte.
Voglio che ognuno provi piacere [nell’ascoltare] la mia musica con la mente aperta, senza essere legati da preconcetti.
Come si sente attualmente riguardo i 10 anni con le Kalafina
Vorrei anche sapere i tuoi pensieri sulle Kalafina. Ripensandoci, cosa provi rispetto ai 10 anni come componente delle Kalafina?
I miei 10 anni come componente delle Kalafina, beh, sì, sono la ragione per cui posso cantare ora. È ciò che collega il tutto, è il motivo per cui posso cantare ora, è il motivo per cui voglio cantare, è il fondamento della mia esistenza.
Ora che hai pubblicato il tuo singolo di debutto in maggio, tutte e tre avete iniziato le vostre carriere come soliste. Come ti senti nei confronti delle attività da soliste di Hikaru e Wakana?
Voglio che facciano del loro meglio e che realizzino tutto ciò che non sono riuscite a realizzare come componenti delle Kalafina. Penso sia l’unica cosa che posso dire a riguardo… Credo non ci sia ragione di comparare le nostre attività da soliste. Voglio solo che cantino con tutta la loro volontà.
Credo che per tante persone le Kalafina siano ancora importanti. Suppongo che ci siano ancora molti fan che desiderano sentire di nuovo le armonie delle Kalafina un giorno, quando ascoltano le vostre opere da soliste.
Le nostre vite come cantanti sono basate su quella stessa armonia quindi sono davvero felice che ci siano tante persone che la pensano ancora così. Abbiamo messo la nostra anima nella musica e le attività delle Kalafina perciò sapere che tutti vogliono sentire quell’armonia di nuovo risulta essere una conferma del nostro impegno; mi rende felice.
Da ultimo ma non meno importante, condividi un conclusivo messaggio per i fan, per favore.
In passato, ho parlato di tutto con SPICE. Sono felice di poter condividere ancora una volta i miei pensieri con SPICE, ora che sto ricominciando su questo nuovo cammino della mia carriera. Le mie attività da solista come KEIKO sono appena iniziare, adoro fare musica. Non vedo l’ora di poter cantare le mie canzoni per voi; per favore, restate in attesa di quel giorno anche voi! Grazie per il vostro eterno supporto *ride*.
Intervista/testo: Kato Takeshi
Informazioni sulla pubblicazione
KEIKO『Inochi no Hana/ Be Yourself』
Pubblicazione 27.05.2020
- Sito ufficiale: https://avex.jp/keiko-singer/
- Twitter: https://twitter.com/KeikoStaff
- Youtube ufficiale: https://www.youtube.com/channel/UCRr3yX9Kp5QVyr6JwxNnIJA
Articolo originale in giapponese
Traduzione (non ufficiale) in inglese